Tumori, con l'IA basta una foto per stimare età e sopravvivenza

Scritto il 10/05/2025
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AGI - Si chiama FaceAge, è uno strumento di intelligenza artificiale che analizza le foto del viso per stimare l'età biologica e le probabilità di sopravvivenza dei pazienti oncologici. A descriverlo sulla rivista The Lancet Digital Health, gli scienziati del Mass General Brigham. Il team, guidato da Hugo Aerts, ha sviluppato un algoritmo di deep learning che permette di analizzare le caratteristiche facciali delle persone con diversi tipi di cancro. Stando a quanto emerge dall'indagine, i pazienti oncologici erano associati a un conteggio più alto rispetto alle persone in salute, e apparivano circa cinque anni più anziani rispetto alla loro età biologica. FaceAge, riportano gli scienziati, ha superato i medici nel prevedere l'aspettativa di vita a breve termine dei pazienti sottoposti a radioterapia palliativa. "Un semplice selfie - afferma Aerts - contiene informazioni importanti che potrebbero contribuire a orientare il processo decisionale clinico e i piani di cura per pazienti e medici. La correlazione tra età apparente e biologica è davvero importante".

Addestramento e test di FaceAge

FaceAge, commentano gli autori, è stato addestrato su 58.851 foto di individui presumibilmente sani, provenienti da dataset pubblici. Il gruppo di ricerca ha testato l'algoritmo su una coorte di 6.196 pazienti oncologici provenienti da due centri, utilizzando fotografie scattate di routine all'inizio del trattamento radioterapico. I risultati hanno evidenziato che i pazienti oncologici appaiono significativamente più anziani rispetto a quelli senza tumore, e il loro FaceAge, in media, era di circa cinque anni più vecchio rispetto alla loro età cronologica.

FaceAge e sopravvivenza

Nella coorte di pazienti oncologici, un FaceAge più anziano era associato a esiti di sopravvivenza peggiori, soprattutto negli individui che apparivano di età superiore a 85 anni. Successivamente, i ricercatori hanno mostrato a 10 medici ed esperti le immagini di 100 pazienti sottoposti a radioterapia palliativa, chiedendo loro di prevederne l'aspettativa di vita a breve termine. Nonostante la notevole variabilità, il test ha evidenziato che FaceAge migliorava notevolmente le capacità dell'equipe medica di stimare la longevità dei pazienti.

Potenziale futuro di FaceAge

"Questo lavoro - afferma Ray Mak, altra firma dell'articolo - apre le porte a un mondo completamente nuovo di scoperta di biomarcatori a partire da fotografie, e il suo potenziale va ben oltre la cura del cancro o la previsione dell'età. Spero che in futuro potremo utilizzare questa tecnologia in una varietà di applicazioni, all'interno di un solido quadro normativo ed etico, per contribuire a salvare vite umane".